Ottimizzare la produzione: i tool che il responsabile manutenzione deve conoscere

In questo articolo si introduce un argomento importante per ogni azienda produttiva ovvero come ottimizzare la produzione: i tool che il responsabile di manutenzione deve conoscere e padroneggiare per raggiungere l’obiettivo.

Nelle imprese del settore manufacturing il ruolo del responsabile manutenzione (maintenance manager), all’interno degli stabilimenti, è garantire che le attrezzature e i macchinari utilizzati funzionino con la massima efficienza e capacità produttiva, ottimizzando il più possibile l’indicatore OEE (Overall Equipment Effectiveness). Questo esprime, appunto, l’efficienza complessiva di un impianto industriale.  

Per raggiungere tale obiettivo, il professionista in questione deve occuparsi della gestione di interventi come la manutenzione preventiva. Oltre che amministrare i guasti di attrezzature meccaniche, elettriche o robotizzate, ma anche gestire il personale e la reportistica inerente budget e costi delle varie attività.

Più in dettaglio, le mansioni del maintenance manager possono spaziare dalle iniziative di manutenzione reattiva, preventiva, proattiva o predittiva, alla programmazione degli interventi. Seguite dalle attività di supervisione e verifica, per controllare che le varie operazioni siano state eseguite in modo corretto e completate secondo le tempistiche stabilite.

Ancora, il responsabile manutenzione, per incrementare l’efficienza operativa dello stabilimento, deve migliorare l’MTBF (Mean Time Between Failure) delle attrezzature e ridurne i downtime (tempi di fermo). Deve gestire e implementare i piani di miglioramento e utilizzare metriche e KPI (Key Performance Indicator) per assicurare che nell’ambiente di produzione i requisiti EHS (Environment, Health and Safety) vengano rispettati.

Tra i compiti del maintenance manager vi è anche la capacità di amministrare i team e addestrarli sulle best practice tecniche; stabilendo politiche e procedure standard, migliorando di continuo l’ambiente di manufacturing, evidenziandone le carenze e raccomandando i necessari cambiamenti in termini di formazione, metodologie e processi di lavoro. 

Due tools fondamentali: CMMS e EAM

Dalle attività descritte emerge quanto siano numerose e complesse le mansioni a cui il maintenance manager deve ottemperare. Emerge anche quanto sia strategico nell’era della trasformazione digitale, il ricorso a strumenti di automazione in grado di razionalizzare e velocizzare la gestione del proprio lavoro. In quest’ottica, i tool fondamentali che il responsabile manutenzione deve imparare a conoscere e padroneggiare sono almeno due.

CMMS: il tool per le attività di manutenzione

Il primo è lo strumento CMMS (Computerized Maintenance Management System), un software implementabile on-premise all’interno della sede aziendale, oppure in modalità “cloud-based”, per diventare fruibile come servizio erogato da un provider esterno.

Il software CMMS può aiutare il responsabile della manutenzione a tenere traccia dello stato delle attività di manutenzione, delle riparazioni dei macchinari. Ma può anche aiutarlo ad amministrare l’inventario di magazzino per le parti di ricambio; a individuare dove si trova il dispositivo da riparare o sostituire e a indicare qual è la corretta procedura per farlo. Il CMMS si rivela un sistema di supporto decisionale prezioso quando, per esempio, occorre decidere se sia più economico sostituire un intero macchinario, oppure sostituire i soli componenti necessari a rimetterlo in normale esercizio. In aggiunta, il maintenance manager può anche impostare regole per automatizzare la manutenzione programmata. In questo modo il sistema CMMS lo avvisi quando è il momento di eseguire le procedure di manutenzione di routine, generando messaggi di avviso e ticket di richiesta di servizio per i tecnici che devono eseguire fisicamente l’intervento.

EAM: il tool per la gestione degli asset

L’altro strumento chiave da adottare è il software EAM (Enterprise Asset Management), specie quando si ha che fare con la gestione di attrezzature e macchinari costosi e complessi. Utilizzando un’applicazione EAM, il maintenance manager ha a disposizione un sistema di monitoraggio remoto dello stato di funzionamento delle infrastrutture di produzione. Inoltre, può contare su un database dettagliato e preciso, aggiornato di continuo, che gli fornisce una prospettiva chiara su tutti gli asset industriali, sulle loro caratteristiche tecniche, sulla loro storia di servizio. Il tutto unitamente alla documentazione sulle normative che regolano i requisiti di conformità.

Tra le altre funzionalità principali del software EAM, oltre a quelle di amministrazione del ciclo di vita completo degli asset (ALM), vi sono le funzionalità di gestione della catena di fornitura, o SCM (Supply Chain Management). Queste funzioni presiedono alla gestione e approvvigionamento dei materiali e ricambi. Il software EAM è anche integrabile con i sistemi CMMS, che sono specificamente dedicati alle operazioni di manutenzione.

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